Poeta, scrittore e artista contemporaneo. Direttore artistico del Festival Internazionale di Poesia di Genova e della rassegna European Voices. Presidente Circolo dei Viaggiatori nel Tempo (Italia) e Poésir (Francia). Artista fondatore del progetto internazionale S-Volta celeste
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Proiezione del documentario su Claudia Ruggeri a cura di Elio Scarciclia, mia lettura di brani, il giorno venerdì 12 luglio, ore 17,30, all’Expo’ di Genova, Rosa dei venti, in occasione dell’uscita del nuovo libro di inediti “Canto senza voce” della poetessa Claudia Ruggeri ” ed. Terra d’ulivi , raccolta curata da Esther Basile e Angela Schiavone. Il volume si può prenotare al seguente indirizzo elioscarciglia@libero.it. In omaggio l’accluso documentario “Claudia Ruggeri” di Elio Scarciglia. Saranno presenti all’incontro Elio Scarcilia, Maria Teresa del Zingaro Ruggeri, Angela Schiavone. Nei prossimi giorni nuove informazioni su http://www.elioscarciglia.it/edizioni%20terra%20d’ulivi.htm e su questo blog
Presso la Stanza della Poesia di Palazzo Ducale in Genova,
sabato 2 febbraio 2013,
ore 17,30 – 19
POESIE IN SALDO – 2
girandola poetica con Roberto MARZANO, Francesca CANOBBIO, Laura PAITA, Massimo “Pigiamino” GAVIGLIO, Ezio SPATARO, Maria DILUCIA, Alejandro LOPEZ LUNA, Fabrizio CASAPIETRA e … Laura CAMPAGNOLI che dipingerà in diretta la “Tela Vivente” Mariapia ALTAMORE
Un dono inedito dalla madre della poetessa Claudia Ruggeri, Maria Teresa del Zingaro, per Genovainedita Cultura.
Ieri, mercoledì 14 marzo, la Stanza della Poesia era colma di amanti della Poesia che hanno ascoltato una “nuova” voce della lirica contemporanea: Claudia Ruggeri, la poetessa salentina morta suicida a soli 29 anni. Sua madre ci ha donato un inedito, che potete leggere. Voglio donare un “grazie” sincero a tutti coloro (tanti) che sono intervenuti all’evento “L’Inferno di Claudia Ruggeri”, a Francesca Canobbio per la partecipazione attenta e passionale, a Claudio Pozzani. E vorrei lasciare un messaggio: la Poesia è una ricerca continua e un continuo confronto con l’esistenza. I poeti dovrebbero conoscere altri poeti e non rinchiudersi in ambienti autoreferenziali in cui viene puntualmente negato il confronto letterario. Senza confronto non si cresce e la poesia sarà così condannata ad un solipsismo che non dà, non può dare, alcuna emozione.
[elaborazione fotografica del volto di Claudia Ruggeri a cura della madre Maria Teresa Del Zingaro, dal titolo “Ispirazione Viola”]
Benedetti l’Inferno
e il Paradiso
Benedetti la Gloria
ed il Tormento
Benedetto l’Eterno
purché sia!
Ma tu non lo saprai,
fin quando un verme
non roderà la tua carcassa
dentro,
ma proprio dentro,
fino al fondo.
Forse
non troverà
che una conchiglia
vuota.
–Claudia Ruggeri nacque a Napoli nel 1967 da madre napoletana e da padre leccese.
Nel 1968, si trasferì, con la famiglia, a Lecce dove visse fino alla fine. Frequentò il Liceo Scientifico approfondendo in contemporanea lo studio della lingua inglese. In seguito si iscrisse, simultaneamente, alla facoltà di lettere moderne ed a quella di teologia. Malgrado avesse sempre ottenuto risultati brillanti, non riuscì a laurearsi perché i problemi psichici l’aggredirono sopraffacendola.
Dedicava buona parte del suo tempo libero alla lettura attraverso la quale acquisì una notevole cultura.La sua formazione culturale risultò ampiamente arricchita dai numerosi viaggi effettuati sin dall’infanzia. Particolarmente significativi per lei furono il lungo, avvincente, periplo della Turchia che la pose in contatto con il fascino di antiche civiltà nostre antenate. In seguito partecipò ad un tour, attuato prima della caduta del muro di Berlino, nei paesi dell’est europeo (Polonia, Ungheria, Russia) durante il quale potette constatare, de visu, parte di alcune realtà contemporanee allora pressoché sconosciute alla maggior parte dell’occidente. Un’altra esperienza significativa fu quella che le procurò un viaggio in India e nello Sri Lanka.Dall’età di circa 18 anni fece parte del “Laboratorio di poesia” creato nel 1985 e diretto da un docente dell’Università di Lecce, il Prof. Arrigo Colombo, filosofo scrittore e poeta il quale, con la collaborazione di un altro intellettuale, il Prof. Walter Vergallo, riuscì a dare un forte impulso al fermento culturale salentino. Nacque la rivista “L’incantiere” e prese il via il festival “Salentopoesia”. Si trattava dei primi reading pugliesi dove i migliori autori italiani si cimentavano, per intere serate, nella lettura di poesie. Vi partecipò anche Claudia incantando la platea non solo per la sua straordinaria bellezza, ma anche per il fascino delle sue performance.
Nel “Laboratorio di poesia” convergevano i maggiori poeti salentini e Claudia fu considerata come la più dotata, forte e fortemente creativa nel discorso lirico, straordinaria ed incomparabile nella recitazione; personalissima sempre.
Con la sua poetica ardua e singolare, Claudia si impose per la vitalità espressiva e per l’uso quasi spregiudicato della lingua, tanto che Franco Fortini, pur riconoscendo in lei le stimmate dell’artista, le rimproverò la foga letteraria in termini di “impunità” della parola.
Fu in quegli anni che fece conoscenza, e sovente strinse relazioni di amicizia, con numerosi personaggi del mondo letterario ed artistico; dal già citato Franco Fortini (a cui fu legata da un insolito vincolo di stima ed affetto), a Dario Bellezza; e poi, Adolfo Oxilia, Giampiero Neri, Enzo Di Mauro, Antonio Verri, Bruno Brancher, Michelangelo Zizzi, M. Luisa Spaziani ed altri.
La sua morte fisica segnò la sua “cancellazione” dalla mente e dal cuore di quei tanti che le si erano proclamati amici ed estimatori. Tranne un numero della rivista “L’incantiere” interamente dedicato a testi suoi ed a saggi critici sulla sua poetica, pubblicato dopo la sua morte e in concomitanza di una serata commemorativa organizzata presso l’Università di Lecce, più nulla accadde.
Otto anni dopo la sua scomparsa lo scrittore Mario Desiati, caporedattore di “Nuovi argomenti”, rivista letteraria edita dalla Mondadori, le dedicò un’ampia sezione nel n° 28 (ottobre-dicembre 2004) pubblicandone una significativa selezione di versi, testimonianze e ritratti fotografici.
E fu lo stesso Mario Desiati che in seguito, per conto della casa editrice peQuod, nel 2006 ha curato anche la stampa del volume “Inferno minore” che contiene, altresì, “Le pagine del travaso” ed un cospicuo numero di altri componimenti.
Nel 2007 “Terra d’ulivi” di Lecce edita “Oppure mi sarei fatta altissima” saggio sulla poetica di Claudia Ruggeri di Alessandro Canzian, che ha dedicato altri scritti alla poetessa mostrando una notevole perspicacia ed una grande sensibilità nell’interpretazione di testi di non facile approccio.
In dicembre 2007 viene bandito dalla stessa Associazione culturale “Terra d’ulivi” di Lecce un premio letterario “Claudia Ruggeri” da assegnare a giovani autori.
Buona parte dei manoscritti della poetessa si trova a Firenze, presso il “Gabinetto G.P. Vieusseux”, dietro richiesta del suo Direttore Prof. Giovanni Gozzini.( http://www.claudiaruggeri.it )
CLAUDIA RUGGERI – Da Inferno Minore il Matto I (del buco in figura)
Beatrice
“vidi la donna che pria m’appario
velata sotto l’angelica festa…” (Pg. XXX-64)
come se avesse un male a disperdersi
a volte torna, a tratti
ridiscende a mostra, dalla caverna risorge
dal settentrion, e scaccia
per la capienza d’ogni nome (e più distratto
ché sempre più semplice si segna ai teatri,
che tace per rima certe parole….).
Ma è soprattutto a vetta, quando buca,
dove mette la tenda e la veglia
tra noi e l’accusa, se ci rende la rosa
quando ormai tutto è diverso che fu
il naso amato l’intenzione, che era
la pazienza delle stazioni e la rivolta… e la beccaccia
sta e sta sforma il destino desta l’attacco l’ingresso disserta
la Donna che entra e fa divino ed una luce forsennata
e nuda, e la mente s’ammuta ne la cima
e la distanza è sette volte semplice e il diavolo
dell’apertura; ecco, chiediti, come il pensiero sia colpa
ma cammina cammina il Matto sceglie voce
sa voce, e sempre più semplice chiama, dove l’immagine
si plachi sul tappeto, se dura, se pure trattiene
stranieri nuovi e quanto altro
s’inoltrerà nella carta fughe falaschi lussi
Ordine innanzi tutto o la necessaria Evidenza che si di
verte nella memoria al margine ambulante alla soglia
acrobata, che si consuma; ché infine
veramente il Carro
avanza, che sia sponda manca porge
il volto antico, che si commette (non la cosa
è mutata ma il suo chiarore; ma a voi che vale,
come si conclude la Figura
dove pare e non usa parole né gesti né impulsi;
come, smisurata, passa, dove l’altro richiamo
nel viluppo della palude festina; e come
per tutto si slarga e frastorna e nulla è mite
(ma voi li turereste mai li nostri fori ?)
*Danilo Dellepiane è nato a Genova, si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino, con il massimo dei voti.
Ha frequentato corsi di perfezionamento tenuti dal M° Boris Petrushansky presso l’ Accademia Ducale di Genova.
Interessato a tutti i generi musicali, sviluppa un’intensa attività concertistica (solistica e cameristica) e didattica in veste di pianista, organista, clavicembalista e sassofonista.
É inserito in moltissime formazioni di musica da camera, collabora con gruppi corali, orchestre sinfoniche, ensemble barocchi e big band.
É vincitore di diversi concorsi musicali tra cui ultimamente “Asti 2011” (primo premio assoluto di musica da camera).
Da anni svolge attività come pianista accompagnatore presso i conservatori, nei concorsi musicali e alla messa in scena di diverse opere liriche.
Ha tenuto concerti per varie Società concertistiche e Festivals in Italia, Germania, Inghilterra, Austria, Svizzera, USA e Francia.
Nel corso della lettura poetica suonerà brani dal barocco al contemporaneo, jazz e libere improvisazioni, utilizzando gli strumenti della testiera e del sassofono.