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arte, eros, poesia, versi, versi poetici
Tu sei la mia unica Lingua
e se mi tagli
sarò biforcuta
strisciando
come un serpente
sul tuo Uroboro
02 giovedì Giu 2016
Posted arte, eros, poesia, Senza Categoria, versi, versi poetici
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arte, eros, poesia, versi, versi poetici
Tu sei la mia unica Lingua
e se mi tagli
sarò biforcuta
strisciando
come un serpente
sul tuo Uroboro
09 lunedì Feb 2015
Posted eros, poesia, versi, versi poetici
inruggine di libidine
precipizio in un baratro di sguardi
mi ardi di parole e prolifichi lemmi
d’etimo nuovo d’un poetare voragini
che mi vorrei nascondere negli incavi
del corpo come l’asso nelle mutande
che mi vince ogni manovra di gioco
fra la mossa carta segnata da un tuo
umore labile come il tempo di un orgasmo
mentre bevo ti bevo e mentre mangio
ti mangio e ti sogno alla maniera
d’un Caravaggio vivente che mi colora
le membra d’un Cristo dannato perché
mi hai rubato anche l’unica croce che ebbi
per la vita e più non mi compiango ma
ti vorrei su una pergamena di Colombo
per avere la rotta dell’America in tasca
e morderti forte rubandoti mele come
un corvo nero che rapisce bambini
per farli miei e tuoi questi gesti paterni
che da sempre mi assillano le ore
e farmi crescere i fianchi di un tuo seme
ed essere pasoliniana alla corte del re
con 5 marmocchi ed un dente guasto davanti
ma con un sorriso che supera ogni possibile crisi
nella gioia di essere la tua patente per strada
sul cocchio che sale le montagne a motori di
mulini a vento spettinata come sei tu che
sei un pazzo a farti crescere i capelli come
tirabaci lasciando che io aspetti la tua bocca
che bacia la mia seconda bocca che fa rima con
fica!
02 venerdì Mag 2014
Posted eros, poesia, versi, versi poetici
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Magma che esala un apostrofo
per non morire di freddo
dopo il primo lallare
dammi una lingua da baciare
fiamma che esala
il silenzio
di una nanna
per portarti a letto
come una mamma
dopo tanto calore
13 venerdì Gen 2012
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Qui come l’ago s’ incunea
stretto fra i bordi delle carni
e l’asola di un sesso stringe
come un bottone a trattenere
l’orlo del piacere
–straripa-
cuce le stoffe abbandonate
di corpi caldi asserragliati
a punto notte sfila il nudo
modello di uno stile
di cui sei l’unica collezione
–su misura tua-
M’apro a quattro quarti
al tondo giro del seno
l’abito lungo delle gambe
è intreccio di filo alla cruna
ch’accoglie ogni spacco
{le asole sulla pelle
per farcela passare
per non farci trapassare}
17 giovedì Dic 2009
Sporgo scalza sullo sfondo della scena,
scomponendomi simmetrica
al suo sguardo screziato di scarlatto.
Sosto spontanea
spogliandomi sferica della sottana,
sognando sodalizi soavi
e stasi simultanee.
Sfoggio scabrose sembianze
di strega salvifica.
Sortilegio,
stacco alla straziante sinfonia
dello struggente senno.
Supina
sussurro sottovoce
la semplice sequenza di sillabe
smarrita sulla scia dei sensi:
“Si!”
Lo scalpello sbuccia la scultura
schiudendo il sigillo
nella suadente sintesi
e io mi specchio nella somma dei simboli.
Strido subendo sublimi slanci
sensibili alle mie spine.
Scacco!
Soccombo superba,
sbronza.
Svengo,
stanca e sazia
scissa solamente dal sogno
sfumato nel sudore smaliziato.
15 martedì Dic 2009
11 venerdì Dic 2009
Concordi in corde confluire
creando costellazioni celesti
confermando congiunzioni connaturate
Crepare di capricci di carne
cancellando concetti consueti
di città cariate
e cariatidi di chiese
Cogitabondi coincidere
cotrapponendo carteggi costernati
Carezzandoci corretti
costeggiando
corridoi e corsie corrotte
Cantando in curve
complici in complotti
curvare capi corteggiandoci
Confusi congegni concatenati
cresciuti in corse controvento
conturbati
culminando curvi in culle di cute
Con coraggio
comprendiamo
comprensibili compromessi
Curiamo
componetrarsi di complessi
concependo concerti complicati
Confortandoci nel confondere confini di conflitti
contempliamo contorni
congedandoci casti
Cavalchiamo clessidre
chiare calamite
di un caos
corto