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~ – blog di poesia di francesca canobbio

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Archivi Mensili: giugno 2015

La legge del buio VII

18 giovedì Giu 2015

Posted by Francesca Canobbio - rosadstrada in poesia, prosa poetica, versi, versi poetici

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poesia, prosa poetica, versi, versi poetici

Il mio canto è buio.
Il canto del mondo è un canto buio.
Quanto d’oscuro nella pinacoteca dell’essere a memoria ogni giorno
una notte che è un giorno,
dipinta di un fragrante rombo oscuro che cela ogni volta, volta celeste,
volto di scatto una pagina a riguardo del confine fra buio e luce
e resto confinata nello sguardo, e nel riguardo, cosa ho visto?
Forse la somma sulle carte da gioco, un gioco al buio,
una apertura a mani nude dove tutto è anello
e nudo è tutto ciò che mi resta di questo gioco aperto al buio.
Ho vinto la mia nudità, posso specchiare i miei occhi nel mio buio,
posso aspettare un abito per uno scostumato e quanto mai eterno mordere il buio
sotto l’albero della sapienza, dentro gli anelli dell’albero, cosa, se non memoria?
Non ho ricordi di luce, ma di anelli di luce nella costanza del taglio dell’albero,
sfrondo, piallo, levigo, tocco con tocco di buio a mano morta il mio bottino di gioco.
L’anello che mi lega a te è il mio patrimonio nel gioco del buio.
Catene concentriche di anelli, come fossero occhi negli occhi,
e sincronici sguardi in un presente onnipresente: la vita mi ha dato in regalo
l’anello nel buio. E posso accecare di lusso il mio buio con l’anello del mio occhio segreto
ogni sguardo inciso sulla pietra del mio anello.
Faccia sfaccettata di una pietra che è la terra che calpesto
e che porto nella testa e nelle mie mani.
Ma quante mani ancora? Chi spezzerà l’anello?
Si spezza l’anello se il gioco non è un gioco ma c’è una regola ed un padrone del gioco: buio. Il gioco. Si specchia in uno sguardo che ruba occhi per ciechi.
Chi lo ha mai visto?
Il mio occhio vigila terzo, le mie seconde labbra origliano, il mio primo istinto
è un buio che apra alla luce.
Ora non è chiaro ciò che dico
e mai lo sarà, perfino agli amanti nel buio.
Chiaro lo scuro di un oscuro fra gli scuri con la scure che spezza l’anello.
Taglio.
Inciso.
Non è sangue che mi aspetto, ma è il sangue che mi aspetta.
Fino al sangue che arriverà fino alla legge del buio.
Circolazione. Cuore che spasima per una ancora notte.
Ed è il buio.

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La legge del buio VI

18 giovedì Giu 2015

Posted by Francesca Canobbio - rosadstrada in poesia, prosa poetica, versi, versi poetici

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poesia, prosa poetica, versi, versi poetici

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Quanto più di cielo comprendiamo, compresi dal buio ubiquo per da lontano e onnipresente da vicino.
Onnipotente cielo che ci siamo riusciti a rovesciare nella vita di terra in un ingresso
che era un’anticamera per ogni rito della vita di casa
quasi fosse stata casa nostra a preparare le scale al cospetto di una necessità di salvezza
dinanzi al dovere di dare spazio allo spazio che ci fa essere spazio con lui e sotto le regole di ogni cielo.
Cielo che cielo!
Sospetti ad ogni nuvola e c’è il sole, ma chiedo la luna.
È la promessa che faccio al buio di rimanere sempre in tempo per lo spettacolo del black out che mi darà un podio d’argento
mentre l’oro del cielo si fa in terra
la rappresentazione di tutto ciò che amiamo,
a raggi che ci comprendono a seconda
del tipo di amore che mettiamo in accordo con Luce,
ma è buio che ospita Luce
e sempre più cara è la corrente di una lampada da sfregare per realizzare i sogni quando è buio a far da padrone
e anche se non è il buio
per grazia di una Grazia concessa come miracolo
è il miracolo stesso che è buio.
Dunque non c’è uomo di luce che non sia uomo di buio.
Dunque luce lucente di disco in discorso di punta sta per ora nella legge del buio, legge di punta, puntare un dito al cielo nel buio e a riveder le stelle, forse, se è abbastanza buio.
A rivedere le stelle!
A rivedere le stelle a costo o senza costo di quanto circuito.
Scintilla ogni nome sulla mappa della terra e non pesa alcun assenza di segnale in assenza di gravità.
E pesa l’assenza nella sua gravità.  Vago. Vago?
Sorge il dubbio,  illuminando il buio, nello spazio vuoto.
Nello spazio.
Vuoto.

*( A riveder, le stelle! )

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La legge del buio V

09 martedì Giu 2015

Posted by Francesca Canobbio - rosadstrada in poesia, prosa poetica, versi, versi poetici

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poesia, prosa poetica, versi, versi poetici

Presenza in assenza di chiarore
per il raggio che mi comprende senza svelarsi di raggio.
Ciò che resta,
ciò che sono
è una icona fiorita di buio nella luce incommensurabile.
Mi riparo nel buio che mi è concesso
e solo allora posso destreggiarmi come ombra fra le ombre
nell’idioma castano che mi porto appresso, perla nera di una collana
che si scuce di giorni luttuosissimamente amorevoli, nella farsa della penombra
che si dispiega ai contorni di sagome per occhi velati
che riparano dal Sole prossimamente al lusso di caverne oscure
dove scandaglio la bruma nell’onice puro di un respiro prossimo
al respiro più stolto, analfabeta di gloria, agli albori di ogni possibile albore
opaco e sereno nel mistero intellegibile che mi dà nome e vita.
Porto processioni di candele dinanzi al mio dio e io sono la candela che si consuma.
Porto il mio fuoco dentro e non ne scorgo lampo fuori da me,
fosco astruso barbaro ignorante nel mondo
come il mondo che mi ha messo al mondo
e di ogni mondo io sono il tetro incomprensibile crepuscolo
che si spreca di fede per ogni legge del buio che mi ha dato la luce.
Il mio credo sfavilla orchestrato dal più sincero dei miei perché
e il mio perché è un’isola di buio senza voce.
La lettera che mi comincia non conosco.
La lettera che mi conclude la ignoro.
Nel frattempo una successione di caratteri che mi fanno da carattere
inchinati nella pece di un inchiostro che non osa parlare
che del mio mistero tanto teneramente agognato.
Del mio mistero io sono il perdono nel buio
e del buio io sono il perdono alla luce delle mille e una notte
che mi racconto nella insolubile legge del buio.
Sarà una favola a lieto fine?

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04 giovedì Giu 2015

Posted by Francesca Canobbio - rosadstrada in Senza Categoria

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S’è fatta la luce.
Solo adesso mi rendo conto di quanto circuito

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La legge del buio IV

04 giovedì Giu 2015

Posted by Francesca Canobbio - rosadstrada in poesia, poesie, versi, versi poetici, prosa poetica, prosa poetica, Senza Categoria, versi, versi poetici

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poesia, prosa poetica, versi, versi poetici

Come ringraziare la legge del buio se il buio mi legge?
Diremo che al buio io sono una presenza, un fantasma.
Il buio è più luminoso della luce del sole,
per quanto siano sole tutte le presenze che distano più dal
Sole che dal Buio.
E’ questione di statistica.
Siamo i figli del buio e ci brillano gli occhi, al Pensiero.
Nel buio il pensiero è fantasia, inesauribile.
Nella fantasia il buio si colora di ricami di originale fantasia.
Nei miei occhi brillano le stelle che cadranno al buio.
Il buio mi legge quando sto per cadere.
Basterebbe una spinta e giù,
perderei ogni luce che abita i miei occhi scavati nel grembo buio
di ogni madre,
che mi precede nel buio e che nel buio trova rifugio.
Chi fotografa il buio una volta
lo porta nel cuore per sempre.
Il buio mi morde, ma il buio mi dona.
Mi dona alla luce che non mi morde come il buio,
ma che mi scava una porta per rifugio.
Siamo i profughi del buio, alla luce, e combattiamo la nostra guerra
da illuminati, se conosciamo la legge del morso del buio.
Ho un capo buio addosso, quando mi parla l’Amore
Ho una corona di stelle sul capo del buio quando sono Amore.
Se spengo la luce sono certa di ritornare alla luce,
attraverso il buio.
Attraverso buio.
Sono di buio se tu mi leggi la notte in pieno giorno
ed io mi accendo di fuoco vivo per cibarci,
Mangiastelle, occhi grandi,
pupille.

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La legge del buio III

03 mercoledì Giu 2015

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poesia, prosa poeetica, versi, versi poetici

Sagoma di un soggetto smarrito nei ritagli di un teatro
maschera che non maschera
l’opera della platea
di cui ogni viso è il tuo viso nell’arena della battaglia
dove sgorgano furenti le urla e di baccano invidioso,
si perde la vista nell’occhio del ciclone, ad ogni palco
che rifugge la grazia di un sonno ombroso,
quando Domino domina la scena e l’occhio è tutto
tutto ciò che si può tradurre in originale ed in origine
poi cosa non è
se non buio
sin dal principio,
cuore nero trafitto di pallidi strali di sole
ricadente nel letto di Notte
narcisistico amante di etoile
stella cadente dal primo respiro
autodesiderante
che l’emisfero su cui poggia
ricolmi un secondo emisfero
piedistallo o colonna
di un nuovo Mondo
nato da un buio capovolto
in Pace.
Prestami la pace, come la luna si presta al buio
e come essa nasconde ogni stella diurna
riposami il respiro quando esso finirà
di consumarmi la vita.

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La legge del buio II

03 mercoledì Giu 2015

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poesia, prosa poetica, versi, versi poetici

Superstizione, Michelangelo Antonioni (1949)

Ci sono occhi che riparano occhi.
Buchi neri come di pupilla che attraversano ogni superficie
senza copiare felicità, versano la moneta degli occhi
come vogliono le mosche agli astanti
per lasciarti solo nel vitreo
dell’occhio di bue
se la luce è ancora amica
di qualche proscenio
se hai ancora la tua parte di buio da colorare
con un cono da parentesi teatrale,
prima che ogni buca parli
la lingua di ogni buca
sgretolando i fossi dalle croci trapiantate nelle corde
della memoria, nel sovrasuolo parlante che odi nelle feste dei morti
che sono i nostri secondi e terzi nomi
che sono i nostri secondini a noi antecessori
stretti nei palmi non più i visi, ma le voci
nella balera che sovrasta la camera
ed ancora non puoi salire
a nessuno scatto è data l’apertura di una porta
sulle terrazze di coloro che furono i vicini.
Ma chi di scala perisce di scala ferisce
innalzando il tuo essere all’epopea dei superstiti
vai sganciando gli occhi da Euridice
ad ogni quasi notte della tua vita.
E’ la legge del buio
specchiarsi negli spettri di ciò che non siamo
abitare tutta la galleria di un museo
senza conoscerne il pittore.
Solo il nero fra le mani
fra mille soli neri fra le pagine
con la medesima successione di numeri irrevocabili
voto d’altri tempi
per il miracolo della vita
ad ogni immagine e somiglianza
d’occhio e croce

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La legge del buio

03 mercoledì Giu 2015

Posted by Francesca Canobbio - rosadstrada in poesia, prosa poetica, scritture, versi, versi poetici

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poesia, prosa poetica, versi, versi poetici

L’eclisse, Michelangelo Antonioni (1962)

La legge del buio non è dettata da notte alcuna.
Il riposo non è paura degli occhi,
ma spesso la vista è così vasta che il buio vince la notte.
Ecco che l’eco di una o più voci, un ritornello che ritorna
richiama alla memoria quel tanto di nero che ebbero le pupille
sganciate dagli occhi, senza colore, o, se si vuole
temporale d’iride, tutte le iridi non fanno una pupilla
quando il riflesso è solo nel vetro di un quadro,
sia esso l’universo di un pavone come un poeta
che stacca una piuma a favore dello sguardo animale
che soprassiede ogni cosa che siamo
ed il primitivo nero si fa percossa agli sguardi
e non posso dirmi cieca
se leggo fra le righe del tempo
ciò che sono stata, ciò che sono,
quando arriva ciò che sarò
nella tempesta delle statue che portano i copioni
a svolgersi come deve svolgersi un copione
anche dietro ai cori più alti, non sarà che commedia
una cosa ridicola, sempre più imbarazzante per quanto semplice
nel proprio orrore perpetuandosi.
Dite a colui che mi ha scritta che ogni verso si ripiega
e torna.
Dite che le lettere non trovano più spazio nel foglio:
è caduto l’inchiostro sulla parola “Amore”.
Non c’è copista che mi legga intera
sin da quando sono venuta alla Luce
ci sono bozze e brogliacci da recitare a braccio
ed ecco che io perdo la tua mano.
Li ho visti sulle scale a bestemmiare su tornei
di lancia, a tirarmi i dadi dell’esistere,
fino a moltiplicarmi i punti sui dadi affinché non avessi pace.
Le finestre parlano chiaro.
Le finestre parlano scuro.
Se mi ritiro per un giorno di dadi forse non cadrà nessun punto.
Se la macchia sul foglio ha consumato ogni favola, non ha cancellato la leggenda.

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contatti: asfaltorosa@libero.it

Era un autentico falsario conosceva a menadito i trucchi del mestiere. Pose la sua firma sul manoscritto ed io riconobbi nella sua mano la stessa mia mano che riproduceva la nostra calligrafia.

NOTA per commentatori fantasiosi

non credo sia possibile lasciare immagini nei commenti ai post di questo blog, se non solo all'amministratore( a me è concesso). per le immagini, potete lasciare il link all'immagine stessa. per i video, che sono invece ammessi da wordpress, inserire il link lungo di youtube che trovate nelle opzioni dello stesso youtube grazie a tutti.

il mio editore – l’arcolaio

per ordinare il mio libro scrivere a info@editricelarcolaio.it o rivolgetevi alle migliori librerie

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QUADERNI DI REBSTEIN XL

Lettura di INFERNO MINORE di Claudia Ruggeri – Il Matto (prosette) estratto

Ospite del blog delllo stimato professor Gabriele La Porta

l’inferno minore di Claudia Ruggeri su RebStein, con una mia lettura a Il matto, prosette

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Grazie per le 2293 letture al quaderno di poesia, dal 21 marzo 2011 ad oggi, 21 marzo 2012!! un anno pulcherrimo :)

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  • Ogni giorno è oggi (I) gennaio 23, 2023
    Stefanie Golisch Ogni giorno è oggi (I) Un cieco che visita una mostra di quadri è un controsenso o l’unico visitatore degno di questo museo distrattamente percorso dai tanti in questa prima domenica del mese a ingresso gratuito: lo sto pensando al Brücke Museum di Dahlem mentre osservo un uomo anziano avvicinarsi alle tele come … Continua a leggere Ogni gio […]
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RSS Blanc de ta nuque

  • William Stabile su Maria Pina Ciancio gennaio 26, 2023
     Le pagine del libricino "Tre fili d’attesa" di Maria Pina Ciancio, condensano le riflessioni maturate in anni di osservazione lenta, attenta a costruire un percorso intimo e personale, volutamente decantato nel tempo dalla poetessa.Tutto è fermo, freddo, come di pietra, e non c’è nulla da vendere, nulla da comprare, non ci sono traffici né merci… […]
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  • Bertollo su Silvia Dolci gennaio 23, 2023
     Paola Silvia Dolci DINOSAURI PSICOPOMPI Anterem Edizioni - Cierre Grafica 2022   Recensione di Armando Bertollo   DINOSAURI PSICOPOMPI di Paola Silvia Dolci, è pubblicato da Anterem Edizioni - Cierre Grafica, nella collana Nuova Limina, inaugurata nel 2021. Flavio Ermini, fondatore e direttore fino al numero conclusivo della rivista dalla quale le Edizioni […]
    gugl
  • Allì Caracciolo su Ranieri Teti Maggio 25, 2022
    Ranieri Teti, La vita impressa, Book Editore, 2022, euro 14,00IMPRIMERE  La vita impressa. La parola impressa. Altro titolo. Similare. Dove vita è parola parola è identità di vita. E di scrittura. Talora la scrittura compie l’ellissi del verbo reggente quasi a impegno di rigore etico: tacere l’azione, che determina la rete dei nessi logici, ne annulla il per […]
    gugl
  • Dispositivi, recensione marzo 31, 2022
     Una bella recensione di Silvia Comoglio su TELLUS folio aS. Guglielmin, Dispositivi, Marco Saya Edizioni, 2022 
    gugl
  • Stefano Guglielmin, Dispositivi (Marco Saya Edizioni, Milano 2022) marzo 3, 2022
     Stefano Guglielmin, Dispostivi, Marco Saya Edizioni, Milano 2022, euro 10,00     Quarta di copertina:   Questo libro evidenzia la centralità dei dispositivi nella nostra esperienza quotidiana, scegliendone alcuni di esemplari rispetto al poetico e alla salute. Essi si rivelano decisivi nella determinazione del soggetto che scrive e che vive, al punto da con […]
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RSS Poetarum Silva

  • Infinite quest: dialogo con Edoardo Nesi (una rubrica a cura di Giulia Bocchio) febbraio 4, 2023
    Domanda e risposta: due entità complementari, eppure l’una genera l’altra, in un interscambio potenzialmente infinito, mai esausto, mai uguale a se stesso. La sintesi dell’incontro, il binomio preferito della conoscenza. E della curiosità. “Intervista” è solo il nome che ne racchiude l’atto e l’intenzione ma, in questa rubrica, protagonista sarà il dialogo – […]
    giuliabocchio
  • Abisso e perturbamento: ‘L’orrore letterario’ di Orazio Labbate (a cura di Elena Cirioni) febbraio 2, 2023
    In alcuni momenti della vita ci sono persone che possono provare una sensazione simile alla paura, ma più vicina allo sgomento. Può essere un pensiero cupo, una notizia cruenta di cronaca alla radio, un fatto raccapricciante raccontato da qualcuno, una visione strana che rompe l’ordine delle cose e spinge verso un’altra dimensione del reale. Un universo miti […]
    redazionepoetarum
  • Warsan Shire, “Benedici la figlia cresciuta da una voce nella testa” (a cura di Annachiara Atzei) febbraio 1, 2023
    Cosa ci rende umani? A quale luogo apparteniamo, quali sofferenze passano dal corpo o a quale Dio rivolgerci sono le domande che Warsan Shire si pone in Benedici la figlia cresciuta da una voce nella testa (Fandango libri) – in corso di pubblicazione in undici paesi – che raccoglie i testi scritti dall’autrice britannica dal 2011 a oggi. […]
    redazionepoetarum
  • Su ‘Il segreto del talento’, di Valeria Parrella gennaio 30, 2023
    Valeria Parrella è una delle scrittrici italiane contemporanee di maggior talento e ha scritto un testo teatrale proprio sul talento, o per meglio dire sul talento e sulla sua scomparsa, sulla perdita del talento degli artisti e quindi sul loro sopravvivere in quanto tali, in quanto artisti – con o senza talento. La pièce, un atto unico intitolato Il […] […]
    redazionepoetarum
  • Infinite quest: dialogo con Valerio Magrelli (una rubrica a cura di Giulia Bocchio) gennaio 28, 2023
    Domanda e risposta: due entità complementari, eppure l’una genera l’altra, in un interscambio potenzialmente infinito, mai esausto, mai uguale a se stesso. La sintesi dell’incontro, il binomio preferito della conoscenza. E della curiosità. “Intervista” è solo il nome che ne racchiude l’atto e l’intenzione ma, in questa rubrica, protagonista sarà il dialogo – […]
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RSS Carteggi Letterari – critica e dintorni

  • Nelle rapide in secca dell’autunno
  • Per un figlio
  • Per un figlio a Messina
  • La farfalla
  • Conversazioni con i morti
  • Hailalue! Certo, come no
  • Finché mi regge la carta. Incontro con Francesco Balsamo
  • primo tempo di un fuoritempo,come una domanda
  • La poesia del giorno: “Primavera, o nel tuo amore c’è il dolore di un fiume” -Yang Lian
  • L’Artè delle cinque: “La toilette” – Henri de Toulouse-Lautrec

RSS perigeion

  • Juan José Vélez Otero, poesie gennaio 31, 2023
        traduzione di Marcela Filippi     APÁRTATE, QUE ME NUBLAS EL SOL Ciertas gentes padecen un mal inconfundible: pasean solitarios y sonríen a la vida con tristeza, beben … Continua a leggere →
    ninoiacovella
  • Siediti qui. Riposati. Ricorda gennaio 24, 2023
    di Cupido Il vostro affezionatissimo si vergogna ad ammettere che è dovuto arrivare a quasi quarantadue anni di età prima di fare, sabato scorso, la tessera della Biblioteca Civica di … Continua a leggere →
    Guido Cupani
  • Abbiamo discusso dell’aldilà, di Paolo Pitorri gennaio 20, 2023
          PAOLO PITORRI, DAI DINTORNI DEL CORPO Una riflessione e cinque poesie da “Abbiamo discusso dell’aldilà”, Marco Saya 2021     di Vincenzo Di Maro Un forte lettore … Continua a leggere →
    ninoiacovella
  • Saggio sulla paura, di Fabrizio Miliucci gennaio 15, 2023
        di Nino Iacovella     La dolce vita agra   Capitano, ma per fortuna capitano, occasioni come queste: di soffermarsi sulla poesia contemporanea attraverso un’opera “necessaria”. Opera necessaria? … Continua a leggere →
    ninoiacovella
  • Sette racconti brevi, di Jorge Muzam gennaio 10, 2023
        traduzione di Marcela Filippi   Narràndome Más que contar, me cuento. Es mi inclinación afortunada o nefasta, dependiendo del ánimo o la distancia con que se observe. El … Continua a leggere →
    ninoiacovella
  • Marina Giovannelli, Distopica gennaio 5, 2023
    Qualche giorno fa ho avuto modo di ascoltare Alessandro Canzian, fondatore e direttore di Samuele Editore, mentre presentava le ultime uscite del 2022; in particolare mi hanno colpito alcuni pensieri … Continua a leggere →
    francescotomada
  • Tutta la terra che ci resta, di Silvia Rosa gennaio 4, 2023
        Dalla sezione: Prima della pioggia   All’estremità della notte le occhiaie ci confortano, piccole chiazze di lune piene sul volto. La redenzione del tunnel, con i suoi boati … Continua a leggere →
    ninoiacovella
  • La fabbrica abbandonata, di Fabio Franzin dicembre 20, 2022
      di Nino Iacovella Dal tempo del saggio “Schei” di Gian Antonio Stella sino all’ultimo articolo di Michele Serra sui capannoni industriali abbandonati nel Nord Est, due autori hanno descritto … Continua a leggere →
    ninoiacovella
  • Il nero della profezia “inglese” di Marilena Renda dicembre 15, 2022
    di Giusi Drago [Il testo che segue è nato da un invito di Martina Campi e Giusi Montali a collaborare a un episodio di formula_truepoetry, il loro format multimediale che … Continua a leggere →
    grisdrago
  • FLAMINIEN E NOEL, tradotti da Fabio Scotto dicembre 10, 2022
        Jean Flaminien “Della bontà” – “Bernard Noel, “Il poema dei morti”: due libri per l’editore Book, 2020 di Vincenzo Di Maro   A Fabio Scotto devo una delle … Continua a leggere →
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