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Le daremo un nome
che suoni muto.
Che non si perda all’orgia
dei pentagrammi.
Che non batta fra denti e labbra
nei palati già umidi di parola
(fra le arcate
voce
che gola strozza).
Chiuderemo a chiave la nota:
che suoni muta
incastonata
fra il pilastro delle dita
e la cornice della bocca.
Contrapposti.
Muti e casti.
Pubblicata sulla rivista "Massoneria" , numero speciale di "Capitalismo" (editoria indipendente) .