Ho lasciato che la notte
Si mangiasse il giorno
Senza che la luna
Cadesse per terra
Eravamo vivi
Sul quel binario morto
Ci sembrava di poter viaggiare
Oltre la stazione centrale
Vagabondando più in là
Della ferrovia
Con i soli graffiti
sui quei vagoni vuoti
e i nostri passi veloci
nella sala d’aspetto
a delirare a un’altra alba
prima che la fortuna
di una stella cadente
rivelasse l’ennesimo lutto
all’asilo dei clown
Ho lasciato che il giorno
Si mangiasse la notte
Ma ancora il sole
Non riesce ad abbagliarci
Ho lasciato una scritta
Su un finestrino appannato
E domani il sole la cancellerà
E il treno si sarà dimenticato
Di me e delle mie mani
Del tratto delle mie dita
Sul vetro gelato
Ma conservo il tatto
Sulla superficie liscia
E quell’ umido
Che neanche le lacrime
Mi sanno restituire