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Straccio
panno liso
lo sguardo graffite
sulle vite
trattiene di polvere
un guanto
sull’ultimo palpito mosso
bussa
affranto improvviso
lo strappo
di un pianto reciso
31 mercoledì Ott 2007
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Straccio
panno liso
lo sguardo graffite
sulle vite
trattiene di polvere
un guanto
sull’ultimo palpito mosso
bussa
affranto improvviso
lo strappo
di un pianto reciso
29 lunedì Ott 2007
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Cuore
Batte aspro il suo passato
in un pulpito baciato
Sinfonia di pelle e cuoio
Muoio-Vivo- Muoio
Batte e fila nel presente
orli cremisi alla mente
Ago che punge erosivo
Vivo- Muoio- Vivo
Batte mesto il suo futuro
impaurito ed insicuro
delle vene uno scorsoio
Muoio- Vivo- Muoio
Batte sparo mai inquisito
silenzioso, poco udito
o sirena di un arrivo
Vivo- Muoio- Vivo!
28 domenica Ott 2007
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inBurbero bussasti al bulbo di bellezza
belva boriosa, barando alla bisca
Bianca di brividi brilla la bambola
bellico briglie e bastoni brandisce
Barda di barbaro barrica al bivio
bacia la bocca beata e benigna
Battito in bilico brucia alla branda
biblica biscia bisbiglia alla bolgia
Buca il brigante bramoso la buccia
batte il bolero ballando bizzoso
beve bagnato il bersaglio alla breccia
Brucia di brace bollata la bozza.
21 domenica Ott 2007
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inFarò passare la luna nella cruna di un ago, come la goccia di un lago, tra rose nere di nubi, tonda sui cubi dei grigi palazzi, fra gli ameni spazi di grigio cemento, fra il veloce movimento delle auto, del vento, sul mio lento passo, lei, il sasso, arco argentato sulla città compatta e sgualcita, varco perlato che come cipria ovatta la ferita, fedele sposa di notti, di cieli rotti, dai tetti, dal grido dei gatti , dei matti, con il suo manto di polline bianco, in un lampo, inonderà di lieve luce questo silenzio truce che taglia e cuce sulle mie spalle una seconda pelle su quest’isola solitaria mentre cerco quell’ora d’aria ,quel passo fuori dal muro di questa cella, l’alone puro di una luna ancella, il suo occhio vibrante, quello sguardo toccante di madre accudente, presente, che tutto avvolge mentre la notte alla sua ora sempre volge, secondo legge che non si può capire, ma solo averne parte, come il pubblico all’arte, quando una sinfonia parte, quando un vecchio dipinto apre un recinto sul duro di un dorso di un muro, mentre una donna nel tulle fa vibrare la pelle per un movimento di un secondo, o in un lento calando, come la luna, in un tango,spogliandosi appena, da piena, cambia scena, in una catena perlata, su una via lastricata di Zena.
21 domenica Ott 2007
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Quando il resto non conta
che rimane sulle dita
da sommare
ai sensi sottratti
dai registri di un cuore?
A me che manco di te
il resto non conta.
E mi resta al vuoto
di un pugno mendicante
di contare le dita
che contarono te.
16 martedì Ott 2007
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Distilla le acque
in cui naviganti
suo nome,
sua memoria,
suo senso,
di sale sgridati
s’infransero mendichi
in briglie di flutti.
Saggia il moto d’onda
e spuma sfiora
che è quel che le resta
dell’orgia festante
fuoco liquido
di fatuo e fatal figurare.
E s’ancora al lembo
di divinità raccolta
sul fondo annegando.
L’ avvolge.
09 martedì Ott 2007
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Il profilo dell’assenza
è abuso della maschera
è metafora che moltiplica
il carnevale dell’ombra
e dall’ombra principia
nuova mole al corpo.
Il profilo dell’assenza
è premessa d’essenza
è presentimento
di rivelazione di una forma
che si escogita
nuova e sommessa.