Mare
dammi onde leggere alla sera al tramonto, stemperandosi il sole, che riflette sui piedi, le mani, le braccia, sulle ginocchia sedute, l’ombra castana di nuvole basse già gonfie d’ acqua che vola chinandosi appena sui campi di fiori che danno profumo di un nuovo mattino, un cane vicino, il latte nel cuore della tua tazza, il pane e il burro, il miele sul naso di un bimbo che gioca felice col mestolo in legno a fare il pittore nell’aria che soffia e trattiene il tuo fiato portandolo a spasso nel canto di un piccolo uccello azzurro saltato su un ramo che vola piano e cerca quel chicco che riempe la pancia, lo spicchio di arancia di luna alla sera che sorge su un nuovo tramonto dipinto sul quadro del mare
Jojoy ha detto:
…il mare… mi ci pareva di stare..
rosadstrada ha detto:
estate 2007:
andata al mare numero volte = 3
bagni in acqua numero = 0
mare
per me puoi asciugare
sono stufa del sale
e del sole
e delle petroliere
e del niente
della tua gente…
Genova è un cadavere:
abbiate il pudore di seppellirla
ezraz ha detto:
un unico bagno al mare: a Ostia!
bacibà
cf05103025 ha detto:
rosad, è un bel brano,
che se uno mette degli a capo
diventa poesia,
e poi sarebbe solo un trucco,
brava assai
Mario
rosadstrada ha detto:
EZ. l’ostia l’accompagnano sempre con un buon vinello
Marius. in questo brano che il capo non ci sia, che regni l’anarchia,un flusso flussuoso,fluttuante e filante da bere in un sol sorso,trattenendo le parole correnti, che nascono da un solo sentimento fluido, che è lui il gestore della metrica, di un tentativo di volata libera fino ad un esauriente tramonto di luci sul mare, nato da acque calde e mobili,stabilitesi nell’instabilità dell’anima ,che congelano alla sera i piedi nell’autunno incombente che apre le porte all’autunno arancio, lo spicchio che sorge sul finale che torna ad abbracciare se stesso.
Ma i tuoi consigli li accetto con tutto il cuore, perchè credo cecamente nel potere della poesia e della tua maestria.
Questo è andato così. Sarà per il prossimo componimento:)
utente anonimo ha detto:
soli al di fuori del tempo sospesi nel vuoto ci siamo toccati di dentro librandoci in volo sospinti + in alto col ventre e con le anime in coro ci siamo sfiorati soltanto leggeri nel vento garrendo le voci all’unisono senza pensiero ci siamo parlati in silenzio che uccelli sembriamo se nudi le briciole ai pani mangiando sul trespolo stanchi le piume in parole mutiamo.