Tag
MUTA L’ORA
Sfilano incessanti le lance nella giostra
Senza ritegno oscillano,
incidendo il termine e il principio:
a dar fine al primo,
a compiere il secondo.
Muta l’ora
e il grido silente di un frammento del tempo
intercorre interdetto
da un conseguente successore,
sovrano di un istante
che regge appena il giusto
per progredire in un esatto attracco
che non è che un intervallo
progressivamente giustiziato,
misurato, battuto,
in uno scarto di eternità.
Muta l’ora
Perdurando solo nell’incanto
là dove si ferma il tempo,
stregato da un momento
infinito, immenso, sconfinato.
Muta l’ora
scoccando attesa, appesa,
improvvisa, invisa: muta è l’ora , ultima.
Rosadstrada
…è rimediabile con un orologio a cucù!
bacibà
Eccolo…
un rosa
tacchettìo
sul ticchettìo
fenomenalità
sovra fenomeno
sottil
substanziale
interstizio
che sovrasta,
con pulsazione
cangiante,
gretta “cosa”
—
ApSe dixit
…Il rintocco del tacchino
Muta l’era
muta lira
Il tempo é tiranno e ha sempre comandato
ma io l’ho ingannato con un sotterfugio
di un baluginare di occhi e un tramonto all’alba
in un barbiglio di alghe e ho creato un rifugio nel grembo
di una dea nel bagliore di un idea che fugge il razionale
e tende un agguato all’emozione di una foglia che vola via
col vento ma é pur felice e diventa attrice in un kolossal
sulla realtá invisibile che vive nei tuoi occhi che non si dice
ma si puó scrivere con le lacrime e le rime.
Muta l’ora
Mobile ordigno di dentate rote,
lacera il giorno e lo divide in ore,…
(Ciro di Pers, Orologio da rote)
Bea
Ciao Bea.
Grazie infinite perchè non conoscevo questa poesia di Ciro de Pers e ho deciso di segnarmela qui sul diario…
Mobile ordigno di dentate rote
lacera il giorno e lo divide in ore,
ed ha scritto di fuor con fosche note
a chi legger le sa: SEMPRE SI MORE.
Mentre il metallo concavo percuote,
voce funesta mi risuona al core;
né del fato spiegar meglio si puote
che con voce di bronzo il rio tenore.
Perch’io non speri mai riposo o pace,
questo, che sembra in un timpano e tromba,
mi sfida ognor contro all’età vorace.
E con que’ colpi, onde il metal rimbomba,
affretta il corso al secolo fugace,
e perché s’apra, ognor picchia a la tomba.